INARMA A.P.I., VUOLE METTERE A DISPOSIZIONE DEI PROPRI SOCI INTERESSATI PER LA PROTEZIONE CIVILE ALCUNE INFORMAZIONI NECESSARIE INERENTI L’ATTIVITA’ DEL VOLONTARIO:

Quali sono i compiti del volontario di protezione civile? Il volontariato organizzato di protezione civile opera quotidianamente nell’ambito della previsione e della prevenzione dei rischi per accrescere la cultura della resilienza. In caso di emergenza, interviene per prestare soccorso e assistenza alla popolazione.

Cosa può fare e cosa non può fare il volontario di protezione civile?

Ai volontari di Protezione Civile non è permesso svolgere servizi di polizia stradale e pertanto non possono e non devono adoperare nonché detenere palette durante il normale svolgimento delle attività istituzionali. Quali sono le attività che possono essere svolte dai volontari di protezione civile durante le manifestazioni pubbliche? In caso di manifestazioni pubbliche, quindi, l’impiego dei Volontari di Protezione Civile può essere previsto esclusivamente per svolgere attività di natura organizzativa e di assistenza alla popolazione, senza poter mai interferire con l’approntamento e l’attuazione dei servizi che attengono alle competenza della .

Chi può fare il volontario?

Chi può fare il volontario: per giovani, per pensionati, per anziani. Non importa che età hai o quali sono le tue abilità, un posto per te c’è.
Quante ore di volontariato si possono fare? 30–35 ore Solitamente l’attività dei volontari comprende cinque giorni settimanali per un totale di 30–35 ore. I volontari hanno il diritto di avere due giorni di vacanza al mese.

Quando il volontariato diventa lavoro?

L’articolo 3, comma 4, della legge-quadro infatti stabilisce che “le organizzazioni di volontariato possono assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari al loro regolare funzionamento”

Perché alcuni volontari sono pagati?

Chi paga i volontari? I volontari della protezione civile, se nella vita sono lavoratori dipendenti, in caso di soccorso durante il terremoto o altre calamità naturali, hanno diritto alla retribuzione. Sono pagati dal datore di lavoro con il normale stipendio e hanno diritto la conservazione del posto di lavoro.

Quanto viene pagato un volontario?

I volontari del servizio civile percepiscono un compenso mensile: di 433,80 euro al mese, se svolgono servizio civile in Italia; di 433, 80 euro + un’indennità di 15 euro al giorno per i giorni di effettiva permanenza, se svolgono servizio civile all’estero + vitto e alloggio.

Come fare il volontariato retribuito?

Un’opportunità di volontariato retribuito è data dal Servizio Civile Universale (https://www.serviziocivile.gov.it/menusx/servizio-civile-nazionale/cosa-e-il-sc.aspx). Il servizio civile può essere svolto da un cittadino italiano di età compresa tra i 18 e i 28.

Chi autorizza le manifestazioni pubbliche?

Le manifestazioni o eventi aperti al pubblico, che si svolgono su area pubblica devono ottenere preventivamente l’assenso dell’Amministrazione Comunale. A tal fine è necessario presentare un progetto specificando anche eventuali necessità di collaborazione del Comune con mezzi o personale.

Come si compila il registro dei volontari?

Cosa deve contenere il Registro dei volontari?

1.    nome e cognome;
2.    data e luogo di nascita;
3.    indirizzo di residenza;
4.   Codice Fiscale (suggerito per evitare omonimie)
5.   data di inizio dell’attività di volontariato presso l’organizzazione;
6.   data di fine dell’attività di volontariato presso l’organizzazione.

Come chiedere di fare volontariato?

Nello scrivere a un’associazione per offrirti come volontario devi spiegare le ragioni per le quali vorresti farlo, esprimere interesse per la posizione di volontario che vorresti ricoprire e spiegare come le tue capacità e l’esperienza che hai possono essere d’aiuto agli altri.

Chi paga i volontari?

Sono pagati dal datore di lavoro con il normale stipendio. L’obbligo del datore di lavoro è quello di permettere l’impiego del volontario per un periodo non superiore a 30 giorni consecutivi e fino a 90 giorni nell’anno.

Quanto dura una missione umanitaria?

12 mesi Le missioni durano tra i 2 e i 12 mesi. Ogni volontario riceve cure totali nel paese ospitante: alloggio, cibo, protezione sociale. Anche i costi di viaggio sono coperti a 90.

Dove si mette il volontariato nel curriculum?

In linea di massima, le esperienze di volontariato vanno inserite dopo la sezione dedicata alle esperienze lavorative, meglio ancora se dopo la sezione dedicata alla formazione e all’istruzione. A questo punto si inserirà quindi una piccola sezione autonoma, in cui inserire in modo breve l’attività di volontariato.

Come si protesta?

Pianifica le fasi della protesta.

1. Fai in modo che siano i capi della comunità a presentare la protesta, invitali a fare dei discorsi sul vostro tema portante.
2. Trova un animatore in grado di capeggiare i canti e gli inni di protesta, contatta qualche gruppo e fagli suonare canzoni a tema.
3. Organizza un corteo.

Come manifestare pacificamente?

Discorsi brevi, concisi e propositivi sono la scelta migliore. Ciascun oratore dovrebbe ricevere la tua preventiva approvazione. Ricorda che si tratta di una protesta pacifica,
pertanto tali persone non dovrebbero né incitare alla violenza né incoraggiare gli altri a violare le leggi.

Che permessi servono per fare un evento?

Per una manifestazione temporanea, è necessaria un’autorizzazione indirizzata al Sindaco del Comune dove avete pianificato l’evento, ovvero la Licenza di pubblico spettacolo, che avrà un valore temporale pari al periodo di svolgimento dell’evento stesso.

Chi autorizza i cortei?

Associazioni, parrocchie, enti, cittadini, che vogliono svolgere manifestazioni di vario tipo (processioni religiose, cortei, eventi sportivi non competitivi o simili), senza occupazione del suolo pubblico ma che interessano la circolazione stradale, devono presentare domanda al Comune, che rilascerà un’apposita …

Cosa si intende per eventi all’aperto?

In generale si intendono per “eventi in luoghi pubblici o aperti al pubblico” quegli eventi che, per l’attrattiva e l’interesse che sono in grado di suscitare, comportano una riunione di persone: un incontro, programmato ed organizzato, di più persone in un determinato luogo per certe finalità, quali possono essere

Chi deve firmare il registro dei volontari?

Il registro dei volontari, come previsto dal decreto del 14 febbraio 1992, era ed è rimasto uno dei libri sociali più importanti, per il quale è previsto l’obbligo di vidimazione da parte di un pubblico ministero tra cui un notaio o il segretario comunale.

Chi vidima il registro volontari?

Per richiedere la vidimazione del registro volontari delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, tale registro può essere vidimato in due modalità: da un Notaio; dal Segretario comunale.

Chi sono i volontari occasionali?

Si definisce occasionale quel volontario che svolge saltuariamente l’attività di volontariato presso una associazione, tale da non poter essere considerata assidua la sua presenza.

Come fare volontariato per i poveri?

Basta recarsi presso qualsiasi sede Caritas della propria città e compilare un modulo per fare la richiesta di volontariato. Altre associazioni come “L’Associazione Fratelli di San Francesco ONLUS” effettuano colloqui informativi per chiunque voglia prestare il proprio servizio, e basta semplicemente una telefonata.

Il volontariato è elemento insostituibile nell’organizzazione della Protezione Civile e, nell’esercizio delle sue funzioni, è bene che il suo ruolo venga opportunamente riconosciuto e ben identificato, evitando soprattutto equivoci di ruolo con altri Enti
e nelle aspettative dei cittadini. In questo senso il volontario di Protezione Civile in attività è facilmente individuabile, in quanto indossa indumenti (uniforme o pettorina) non confondibili con altre forze istituzionali (Vigili del fuoco, Forze Armate, Forze di Polizia, Corpo Forestale dello Stato, ecc…). Questa pagina ha lo scopo di chiarire il più possibile ruolo e competenze del volontario, sfatare miti e false credenze.

Il volontario di Protezione Civile è un pubblico ufficiale?

Assolutamente no! In base all’art. 357 codice penale, pubblico ufficiale è colui che esercita una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa, ruoli che in nessun caso sono del volontario di Protezione Civile. Come emerge dal citato articolo del codice penale, vi sono vari tipi di pubblico ufficiale, ma per ribadire il concetto il volontario di Protezione Civile in attività non è un agente delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Guardia di Finanza…). In nessun caso, quindi, il volontario di Protezione Civile è un pubblico ufficiale, come lo sono invece le Forze dell’Ordine, potendo operare al più solo come supporto/complemento a queste ultime, affiancandosi ad esse con le proprie diverse competenze. Così, da un lato il volontario non può agire da pubblico ufficiale, dall’altro il cittadino non può chiedere/pretendere che il volontario in attività assuma tali compiti.

Chi è il volontario di Protezione Civile e che ruolo ricopre?

Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri. Il volontario di Protezione Civile è in certe attività un “incaricato di pubblico servizio” (art. 358 codice penale: “Agli effetti della legge penale, sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio […]”). Il pubblico servizio è attività caratterizzata dalla mancanza dei poteri autoritativi e certificativi propri della pubblica funzione, essendo solo accessoria o complementare a questa. Nello svolgimento delle proprie mansioni, il volontario di Protezione Civile è soggetto a responsabilità di ordine:
– morale (riguarda la propria coscienza);
– legale, civile e penale;
– disciplinare, che consiste nella non violazione di norme stabilite dallo Statuto e dai Regolamenti interni del Gruppo di appartenenza.

Cosa il Volontario di Protezione Civile non può assolutamente fare, neppure come incaricato di pubblico servizio?

Per prima cosa tutto ciò che ricade nelle funzioni del pubblico ufficiale. Ecco alcuni esempi:
-> chiedere i documenti e/o effettuare perquisizioni;
-> procedere al fermo di una persona;
-> elevare contravvenzioni;
-> intervenire in ambito di ordine pubblico;
-> gestire autonomamente come singolo o come squadra la viabilità stradale, acquea, pedonale (comprese qualsiasi tipo di scorta).
E inoltre:
-> decidere di utilizzare autonomamente senza autorizzazione i dispositivi luminosi ed acustici di allarme (sirena e lampeggiante blu);
-> decidere autonomamente di violare senza autorizzazione i limiti di velocità;
-> assumere ruoli operativi tipici di altri Enti, quali ad esempio:
– gestione dell’intervento tecnico urgente di contenimento e spegnimento di un incendio, di rimozione di intonaci e/o di oggetti pericolanti, di apertura porta di un’ appartamento (sono compiti dei VV.F.); – dare prestazioni tecniche sanitarie (è compito di un medico e del S.U.E.M);

Cosa dà “in più” l’uniforme di Protezione Civile?

L’immediato riconoscimento della persona come volontario appartenente alla Protezione Civile e, in attività, di incaricato di pubblico servizio che agisce nel pieno rispetto dei limiti operativi e di ruolo connessi a tale incarico istituzionale. Prima ancora come “semplice” cittadino, sul volontario di Protezione Civile ricade l’obbligo di soccorso. Ciò significa, ad esempio, che in caso di emergenza allertare immediatamente (o assicurarsi che qualcuno lo abbia già fatto) l’Ente preposto è prestare un ottimo servizio. Se una persona non lo è già per professione, la divisa non promuove nessun volontario sul campo a medico, a Vigile del Fuoco, a pubblico ufficiale, ecc.

Il volontario di Protezione Civile riceve compensi per il servizio prestato?

No. Il volontario di Protezione civile non è pagato, né dal Comune né da qualsiasi altro Ente. Infatti ciascun volontario opera in modo libero e gratuito: ciò comporta assenza di guadagno, libertà da ogni forma di potere e rinuncia a i vantaggi diretti e indiretti; per il principio della gratuità può richiedere e ottenere esclusivamente il rimborso delle spese realmente sostenute per l’attività di volontariato svolta.

Il volontario di Protezione Civile è assicurato?

Sì, certamente. Il volontario riceve dall’organismo di appartenenza o dall’Ente in cui presta servizio, copertura assicurativa per i danni che subisce e per quelli economici e morali che potrebbe causare a terzi nello svolgimento dell’attività di volontariato, secondo quanto previsto dall’art. 4 L. 11.8.1991 n. 266, Legge – quadro sul volontariato (“Assicurazione degli aderenti ad organizzazioni di volontariato.
1. Le organizzazioni di volontariato debbono assicurare i propri aderenti, che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso i terzi.
2. Con decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuati meccanismi assicurativi semplificati, con polizze anche numeriche o collettive, e sono disciplinati i relativi controlli”). Il volontario è tenuto ad indossare i D.P.I. (dispositivi di protezione individuali) di volta in volta richiesti (D.lgs. 81/2008).

Con quale atteggiamento il volontario di Protezione Civile presta la propria opera?

Il volontario di Protezione Civile:
– è tenuto a conoscere fini, obiettivi, struttura e programmi dell’organismo in cui opera e partecipa, secondo le sue possibilità, alla vita e alla gestione di questo nel pieno rispetto delle regole stabilite e delle responsabilità;
– svolge i propri compiti con competenza, responsabilità, valorizzazione del lavoro di equipe e accettazione della verifica costante del proprio operato. Egli garantisce, nei limiti della propria disponibilità, continuità di impegno e porta a compimento le azioni intraprese;
– partecipa alle attività di Protezione Civile con impegno, diligenza e spirito di collaborazione, nel rispetto delle disposizioni contenute nel Regolamento, dell’impegno sottoscritto e delle direttive impartite. Nell’espletamento dell’attività di P.C. il volontario ha il dovere di osservare in ogni caso norme di comportamento che devono ispirarsi al principio di correttezza e lealtà e non può svolgere alcuna attività contrastante con la finalità del servizio, né può accettare alcuna remunerazione;
– si impegna a formarsi con costanza e serietà;
– riconosce, rispetta e difende la dignità delle persone che incontra e si impegna a mantenere una totale riservatezza rispetto alle informazioni ed alle situazioni di cui viene a conoscenza nell’esercizio delle sue mansioni (Legge sulla privacy).

Attività consentite al volontariato di Protezione Civile

26 agosto 2021
Autore: Provincia di Varese

Compiti che possono essere affidati ai Volontari di Protezione Civile

Giungono al Settore Provinciale di Protezione civile richieste di Sindaci del territorio in riferimento alla possibilità di coinvolgimento del Volontariato di Protezione Civile per le attività di controllo delle certificazioni verdi COVID – 19 ( green pass) . L’occasione è importante per specificare ai Sindaci ( che sono Autorità di Protezione Civile, quindi gli unici responsabili circa l’impiego del volontariato di protezione civile sul loro territorio ), quali siano i compiti ammessi e quelli non ammessi ai Volontari. A tal fine si ribadisce che il consigliere delegato Alberto Barcaro, e tutto il Settore Provinciale, sono sempre disponibili in caso di necessità. Il Volontariato di Protezione Civile, come ribadito nella nota del Dipartimento Protezione Civile Nazionale del 18 agosto u.s. ed inoltrata successivamente a TUTTI i Sindaci della Provincia, rappresenta una risorsa tecnico specialistica in possesso di elevate professionalità che è chiamata a partecipare attivamente in tutte le attività di Protezione Civile previste dalla legge. Attualmente, i compiti che possono essere affidati ai Volontari di Protezione Civile sono individuati, nel paragrafo 2 dell’allegato 2 al Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 12 Gennaio 2012, pubblicato in Gazzetta Ufficiale al n° 82 il 6 aprile 2012.

Tali compiti sono:
• assistenza alla popolazione, intesa come: attività psicosociale, attività socio-assistenziale, assistenza ai soggetti maggiormente vulnerabili (giovani, anziani, malati e disabili)
• informazione alla popolazione
• logistica
• soccorso e assistenza sanitaria
• uso di attrezzature speciali
• conduzione di mezzi speciali
• predisposizione e somministrazione di pasti
• prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia
• supporto organizzativo, anche nell’ambito di sale operative, attività amministrative e di segreteria
• presidio del territorio
• attività di ripristino dello stato dei luoghi di tipo non specialistico
• attività formative
• attività in materia di radio e telecomunicazioni
• attività subacquea
• attività cinofile.

Tali compiti possono essere svolti al verificarsi dei predefiniti scenari di rischio, individuati dal paragrafo 1 del medesimo allegato, tra i quali figura espressamente il rischio igienico-sanitario, nel qual caso ” la mobilitazione del volontariato è limitata esclusivamente al supporto agli altri soggetti competenti individuati dalla legge”. Rispetto a questi compiti, così come ribadito dal Capo Dipartimento, le Organizzazioni di Volontariato, NON figurano tra i soggetti preposti ai controlli delle certificazioni verdi COVID-19 ( green pass ). Riportiamo anche la circolare DPC/VSN/45427 del 06/08/2018 ad oggetto “Manifestazioni pubbliche: precisazioni sull’attivazione e l’impiego del Volontariato di Protezione Civile”, nella quale è disciplinata la partecipazione delle Organizzazioni di Volontariato in ambiti non riconducibili a scenari di Protezione Civile, e sono elencate le attività che possono o NON POSSONO essere svolte dai Volontari nell’ambito di tali eventi: tra le prime, supporto organizzativo, attività socio-assistenziale, soccorso, somministrazione di pasti, informazione alla popolazione; tra le seconde è vietato espressamente il controllo agli ingressi, vigilanza, protezione delle aree interessate dall’evento mediante controlli e bonifiche, controlli nelle aree di rispetto e prefiltraggio, adozione di impedimenti fisici al transito. Nell’attuale quadro di impiego del Volontariato di Protezione Civile, anche nell’ambito dell’emergenza COVID-19, tenuto conto dei molteplici compiti che sono assolti dalle organizzazioni, si manifesta l’esigenza di assicurare il corretto impiego delle stesse e la effettiva disponibilità per gli impieghi previsti e consentiti.